Dalla chiesa di San Giuseppe al Policlinico al Duomo, celebrazione presieduta da monsignor Delpini sul tema «Non sono venuto per i sani, ma per i malati»

di Francesca LOZITO

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La misericordia che ogni giorno viene praticata ogni giorno nelle corsie di ospedale. Lo sguardo che si posa su chi si trova in situazione di sofferenza, per dare un momento di sollievo. Giovedì 25 febbraio i cappellani ospedalieri si ritrovano per un momento giubilare, prendendo spunto da un versetto del Vangelo di Marco: «Non sono venuto per i sani, ma per i malati».

L’appuntamento si inserisce in un itinerario pensato per cappellani e operatori sanitari in diversi luoghi della sanità significativi per la Chiesa ambrosiana: il 6 febbraio si è tenuto un primo incontro a Busto Arisizio, il 2 e il 16 aprile seguiranno i prossimi, rispettivamente al San Gerardo di Monza e alla Fondazione don Gnocchi. «L’evento del 25 febbraio è dedicato in modo specifico a preti, diaconi e suore che operano nelle strutture ospedaliere e nelle case di cura», spiega don Paolo Fontana, responsabile del Servizio diocesano per la pastorale sanitaria.

Perché fare questo itinerario? «Il programma è stato stilato con la collaborazione di due suore e di due infermieri, vagliando varie proposte – precisa don Fontana -. Siamo stati mossi prima di tutto da quanto dice il Papa all’inizio della Misericordiae Vultus, quando ricorda che gli occhi sinceri con cui guardare il fratello si esprimono soprattutto in ospedale. Perché incrociare gli occhi del fratello nel cammino della vita in un momento di fragilità è un passaggio importante di questo Anno Santo».

E in particolare qual è l’importanza dell’appuntamento del 25? «In questo itinerario il Giubileo per gli assistenti spirituali assume un tono particolare perché faremo già un passaggio di Porta Santa. Al Policlinico ci sarà un momento di preghiera e di riflessione sugli aspetti della misericordia, con una celebrazione iniziale guidata dal cappellano della Humanitas. Poi, come in ogni itinerario penitenziale, faremo un cammino a piedi prima nel Policlinico stesso e poi per le vie della città, attraversando la normalità della vita per giungere al Duomo e varcare la Porta Santa. In Cattedrale, poi, avremo la meditazione e la preghiera guidata dal Vicario generale monsignor Mario Delpini».

In tutta la diocesi le cappellanie stanno vivendo il Giubileo. «In modo particolare la Giornata mondiale del malato è stata vissuta fortemente in questo contesto giubilare, per sottolineare l’importanza dell’accompagnamento del malato – riprende Fontana -. Desideriamo vivere in prima persona il Giubileo assieme ai malati. Questo è il momento in cui suscitare uno sguardo di misericordia che ci permette di agire secondo l’auspicio del Papa».