In questi mesi alla Sacra Famiglia - mèta di oltre 90 pellegrinaggi - si è fatta esperienza di molti segni che alimentano la fede. Come scoprire che una persona disabile non è un peso, ma una risorsa
di fra Giuseppe e la comunità dei frati Minori Cappuccini di Cesano Boscone
L’anno giubilare della Misericordia, aperto da papa Francesco nel novembre del 2015, è da poco giunto al cosiddetto “giro di boa”: sono passati poco più di sei mesi da quando la Chiesa giubilare della Sacra Famiglia ha aperto la Porta Santa e possiamo già da ora fare alcune brevi riflessioni sui mesi trascorsi.
Anzitutto, la frase evangelica dell’evangelista Luca riassume l’esperienza vissuta fino a oggi. In questo tempo ho visto con i miei occhi e sperimentato concretamente la verità e l’attualità di questa profezia di Zaccaria: tantissime persone, migliaia, hanno attraversato la Porta Santa. Abbiamo accolto nella nostra chiesa più di 90 pellegrinaggi, provenienti principalmente dalle parrocchie e gruppi della Zona pastorale VI di Milano, ma anche dalle altre Zone della nostra diocesi e da altre diocesi della Lombardia.
Tante volte cerchiamo segni e miracoli prodigiosi che alimentino la fede: ecco, in questi mesi ne abbiamo visti e incontrati tanti. Molte persone si sono riavvicinate al Padre attraverso il rito della riconciliazione individuale: molte sono state coloro che sono già in un cammino di fede; ma la «misericordia del nostro Dio ha visitato» anche persone che si erano allontanate dal Padre e che grazie all’anno giubilare, sono «rientrate in se stesse e si sono incamminate verso le braccia aperte del Padre» (cfr Luca 15). E in migliaia in questi sei mesi hanno varcato la Porta Santa della Sacra Famiglia e assaporato il «dolce abbraccio del Padre di misericordia».
L’incontro con ospiti e personale
E i pellegrini hanno potuto incontrare il «Padre della misericordia» anche attraverso la visita e l’incontro con gli ospiti e il personale all’interno della Fondazione Sacra Famiglia.
La seconda parte del pellegrinaggio proposto, infatti, prevede anche l’incontro con realtà della Fondazione Istituto Sacra Famiglia. Tante persone hanno scoperto (e riscoperto) che nella periferia di Milano c’è un luogo dove si vive ogni giorno la sofferenza e la certezza della presenza di Dio. Visitando la Fondazione Istituto Sacra Famiglia attraverso la “sala della misericordia”, le mostre fotografiche, i laboratori di terapia occupazionale e incontrando gli “ospiti” disabili, i pellegrini hanno conosciuto la figura di don Domenico Pogliani, parroco di Cesano Boscone, e la sua opera, l’Ospizio sacra famiglia fondato da lui 120 anni fa. Ma soprattutto hanno incontrato nella “verità” la “diversità” attraverso i nostri amici disabili, dei quali avevano tanto sentito parlare, ma senza incontrarli mai personalmente.
Questi innumerevoli rapporti hanno chiarito nella vita di molti che una persona disabile non è un peso, ma una stupenda risorsa per tutti noi: sono loro, i nostri amici disabili, con la loro unicità e bellezza, ad aiutarci a comprendere i veri desideri del cuore di ogni persona: amare e sentirsi amati per quello che si è e non per quello che si riesce a fare.
Ancora una volta concludiamo ringraziando anzitutto il Dio trinitario della Misericordia, perché ci accompagna in ogni istante della nostra vita, dolce o doloroso, e perché ci dona di sperimentare la sua infinita misericordia attraverso i volti e i cuori degli “abitanti” di questo luogo.