Fra Giuseppe Tironi illustra spirito e modalità del servizio prestato dai Cappuccini presso la Sacra Famiglia: «La fragilità è parte essenziale di ogni persona»

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Con Fra Giuseppe Tironi parliamo del servizio che i Cappuccini prestano presso la Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone.

Quanti sono gli ospiti attualmente?
Attualmente la Fondazione Istituto Sacra Famiglia ospita in tutte le sue strutture residenziali dislocate in Lombardia, Piemonte e Liguria circa 1600 utenti con fragilità gravi e gravissime. La Sacra Famiglia inoltre offre anche servizi diurni e mette a disposizione attraverso servizi a domicilio o presso le nostre sedi ambulatoriali, competenze sanitarie, assistenziali e socioeducative. In totale i beneficiari della Fondazione Istituto Sacra Famiglia Onlus sono circa 9600. Nella sede centrale di Cesano Boscone, dove da novembre c’è la chiesa giubilare con la Porta santa, vivono circa 680 ospiti con fragilità gravi e gravissime. Ogni giorno, dal lunedì al venerdì, la sede centrale accoglie anche 200 ospiti dei diurni.

Quante sono le persone che lavorano e con quali mansioni?
In totale lavorano in Fondazione circa 1700 persone tra addetti all’ospite (asa, Oss, infermieri, medici, neuropsichiatri, ecc) e i servizi generali e amministrativi di tutta la fondazione.

Qual è la caratteristica della vostra presenza, come frati minori cappuccini, in questa realtà di misericordia?
Partiamo da un presupposto di fede. «Tutto appartiene a Dio in Cristo morto, risorto e vivo oggi». Se tutto appartiene a Gesù, anche queste persone, così come sono, uniche e irripetibili, appartengono a lui. Lavoriamo ogni giorno con il personale della Fondazione e i volontari per annullare un pregiudizio: quello secondo cui è una perdita di tempo perseguire con i nostri amici fragili una qualsiasi strada cognitiva e morale, compresa quella religiosa, e per tenere sempre vivo il messaggio di don Domenico Pogliani, fondatore della sacra famiglia: «Al di sopra di tutto vi sia la Carità». Per fare ciò, da 35 anni (tanti sono quelli della nostra presenza in Fondazione nella sede centrale di Cesano) noi cappuccini abbiamo scelto di condividere la vita con questi nostri fragili amici: non fare qualcosa per loro, ma vivere e «stare con loro» condividendo con loro la giornata. Questo ci ha permesso di comprendere che la fragilità è parte essenziale di ogni persona che vede la luce di questo mondo… Abbiamo tutti le nostre piccole e grandi fragilità. E incontrandoli, ogni giorno i nostri amici ci insegnano che la fragilità può essere vissuta con serenità, se affrontata e condivisa insieme.

Quali sono i legami con la parrocchia e con il territorio?
In questi ultimi anni stiamo lavorando in collaborazione con le varie parrocchie nelle quali è presente una sede della Fondazione, invitando i preti diocesani a farsi carico del servizio religioso.

Ci sono volontari? E quali servizio svolgono?
Schematicamente possiamo affermare che il servizio di volontariato è parte integrante della Fondazione. Sono quasi mille i volontari che si rendono disponibili per svariati servizi con i nostri fragili amici; tra le innumerevoli attività, le più significative sono l’accompagnamento all’Eucaristia domenicale e alle varie iniziative ludico-ricreative organizzate dalla Fondazione, dalla Rettoria e dai volontari stessi. Ma tutti vivono l’esperienza del rapporto di amicizia e della relazione interpersonale con i nostri fragili amici. Vivere con i fragili amici della Sacra Famiglia è un’esperienza coinvolgente, fatta di trepidazione e di gioia, di timore e di coraggio di andare oltre le proprie difficoltà o la propria indifferenza. Occorre mettersi continuamente in un atteggiamento profondo di ascolto per imparare ogni giorno a comunicare ciò che Dio fa accadere nella vita di ogni persona, nella nostra e nella loro vita.