Una serie di incontri che raccontano come e quanto l'Amore di Dio possa toccare, agire e creare meraviglie, attraverso i suoi figli

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Prosegue con successo nella Basilica di Sant’Eustorgio il ciclo di incontri con i “testimoni della Misericordia”. Una serie di serate che raccontano come e quanto l’Amore di Dio possa toccare, agire e creare meraviglie, attraverso i suoi figli.
Il prossimo e secondo ospite invitato a parlare della Misericordia di Gesù è don Luigi Melesi, un “prete da galera”, che per 30 anni è stato cappellano del carcere di San Vittore a Milano.
L’incontro è fissato per l’11 novembre alle 21.00 nella Basilica di Sant’Eustorgio, parrocchia ricca di efficaci iniziative, tutte volte alla nuova evangelizzazione, cioè a portare l’Annuncio che tanti non hanno ancora ricevuto.
Il titolo del suo intervento è il seguente: “L’amore che scioglie le catene”, molto attinente alla realtà che si vive nei penitenziari, a lui ben nota, ma molto vicina anche a chi pur non avendo condanne da scontare, è comunque incatenato al peccato e nonostante tutto cerca di liberarsene.
Don Luigi in qualità di sacerdote della Chiesa, ha la “missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo e di proclamarla in ogni angolo della Terra, fino a raggiungere ogni donna, uomo, anziano, giovane e bambino”, così Papa Francesco affermava nella scorsa Giornata Missionaria Mondiale, celebrata di recente.

L’incontro con don Luigi segue l’appuntamento che si è tenuto con il primo testimone della Misericordia invitato a portare la sua esperienza, che è stato Ernesto Olivero, fondatore nel 1964 del Sermig, Servizio Missionario Giovani a Torino, candidato al Nobel per la Pace.
Il 19 ottobre ha intrattenuto l’assemblea presente nella Basilica di Sant’Eustorgio con il racconto appassionante e avvincente del suo incontro con Dio e del mettersi a disposizione della sua Volontà. Migliaia le persone che gli sono passate davanti e che sono state accolte, che hanno ricevuto in questi lunghi anni di missione  e di misericordia cibo, giustizia, solidarietà, attenzione e pace.

Gli incontri con i Testimoni della Misericordia si tengono durante l’anno giubilare a essa dedicato per ricordarci che miseris-cor-dare cioè dare il cuore ai miseri, avere misericordia, non è una caratteristica divina che in quanto tale non ci tocca e non ci appartiene, ma può diventare sempre di più anche una peculiarità umana, alla quale ricorrere soprattutto quando in un fratello vogliamo scorgere il volto di Gesù.