Organizzato dall’Ufficio diocesano del turismo, il pellegrinaggio giubilare è guidato dal Vicario generale, mons. Mario Delpini. Il contesto tematico è l’episodio evangelico, ma il pensiero correrà anche alla Terra Santa e ai travagli dei popoli del Medio Oriente

di Massimo PAVANELLO

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Le date sono note da tempo: dal 4 al 6 ottobre. In quei giorni il Servizio diocesano per la Pastorale del Turismo propone un pellegrinaggio ambrosiano a Roma in occasione del Giubileo. Lo guiderà il Vicario generale, monsignor Mario Delpini, che presiederà due S. Messe, nella parrocchia di S. Gregorio VII in via Gregorio VII, 6. Le celebrazioni saranno quelle dell’orario parrocchiale: mercoledì 5 ottobre alle ore 18.30; giovedì 6 ottobre alle ore 8.

Le meditazioni saranno nutrite dall’episodio dei discepoli di Emmaus. È stato il Papa stesso a offrire lo spunto in un suo intervento sul tema più generale della visita «Ad Limina Petri». «Auspico – ha detto il Pontefice – che quanti giungeranno a Roma in occasione dell’Anno Santo, o vivranno l’esperienza del pellegrinaggio verso le tante mete proposte dalle Chiese locali, possano sentire, come i discepoli di Emmaus, il Signore accanto a loro quale compagno di viaggio».

Il fatto narrato da Luca (24,13-53) non è circoscritto, però, come un certo immaginario comune ha fissato, al solo cammino d’andata. Determinante è il ritorno e il mandato a tutti i discepoli. Proprio da quest’ultimo deriva l’idea di «Chiesa in uscita» proposta da Francesco e in quest’ultimo si radica il messaggio del Giubileo. Si legge infatti ai versetti 45-48: «Allora aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture e disse: Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Proprio la Città Santa, località di ripartenza dei discepoli di Emmaus, sarà particolarmente evocata durante il viaggio nella capitale. Oltre agli impegni giubilari in senso stretto e alla partecipazione all’udienza del Papa in piazza San Pietro, i pellegrini ambrosiani visiteranno alcune chiese romane con memoria della Terra Santa: Santa Prassede, Santa Croce in Gerusalemme, la Scala Santa e Santo Stefano Rotondo. Il pellegrinaggio nella terra di Gesù, infatti, è il paradigma di ogni altro pellegrinaggio, anche di quello giubilare, perché al centro sta l’incontro più importante. «Quanti ricordi, quante immagini, quanta passione e che gran mistero avvolge la parola Gerusalemme! – diceva San Giovanni Paolo II -, Per noi cristiani rappresenta il punto geografico dell’unione fra Dio e gli uomini, fra l’eternità e la storia».

La menzione felice del Medio Oriente permetterà però di pregare anche per i fratelli che lì vivono senza pace e sono costretti a lasciare le loro case. L’ospitalità è un’opera di misericordia a tutto tondo: per chi accoglie e per chi è accolto.

I partecipanti al pellegrinaggio sono circa 400. Durante i primi mesi dell’anno molte comunità ambrosiane si sono già recate a Roma. Tuttavia pure in questa circostanza, oltre al gran numero di singoli, non mancano le parrocchie: da Primaluna a Vignate, da Casate Novo a Rogoredo, per citarne alcune. I pellegrini ambrosiani che, in quei giorni, fossero a Roma per proprio conto e che volessero unirsi al gruppo diocesano lo possono fare liberamente inviando una mail, per segnalare la propria presenza, a turismo@diocesi.milano.it