Dal Vicario generale un invito a varcare le Porte Sante, ad accostarsi al sacramento della Riconciliazione, a testimoniare la gioia del perdono anche per i peccati più gravi

di monsignor Mario DELPINI
Vicario generale, Presidente del Comitato diocesano per il Giubileo

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Carissimi,
se avete letto tutti i libri del mondo e siete informati di tutte le novità, ma non conoscete la via della gioia, non avete ancora imparato nulla della vita.
Se avete accumulato ricchezze incalcolabili e avete risorse per soddisfare ogni desiderio, ma non avete la gioia, non possedete niente di veramente importante.
Se avete fatto tutte le esperienze e conservate ricordi e cicatrici di imprese straordinarie, ma non avete sperimentato la gioia, non avete ancora provato niente.
Se vi siete procurati fama e notorietà in ogni angolo del mondo e siete ritenuti importanti, ma non avete niente di vero da dire a proposito della gioia, la vostra fama è un fumo che non vale niente.
Se conoscete il mondo intero e avete relazioni di cui siete fieri, ma non sapete offrire gioia a quelli che incontrate, non si può dire che valga la pena di incontrarvi.
Per questo si celebra il Giubileo, per rendere accessibile a tutti la gioia, per condividere il giubilo, la festa di Dio!

Non perdete l’occasione!

L’occasione è rappresentata dalle porte aperte delle chiese, porte della misericordia, per offrire a tutti la grazia del perdono di Dio. Il perdono di Dio infatti è la festa di un abbraccio che accoglie chi torna al Padre pentito. E fa festa! Chi è perduto è stato salvato, chi è perduto è stato accolto, chi è perduto è stato restituito alla sua dignità di figlio amato. Questo infatti è il segreto della gioia: la certezza di essere amato, sempre, senza condizioni. Amato e atteso. Amato e stimato.

Non perdete l’occasione! Le chiese penitenziali (più di cinquanta in diocesi), le porte della misericordia (9 in diocesi) assicurano il servizio per il sacramento della riconciliazione, per il perdono dei peccati, per essere segno dell’abbraccio del Padre che accoglie i figli che tornano. Raccomando che queste chiese siano effettivamente disponibili e che i confessori si prestino con generosità. In particolare i venerdì di Quaresima sono i giorni particolarmente adatti per celebrare il mistero della misericordia di Dio. Non perdete l’occasione!

Non perdete l’occasione!

Lo dico anche ai preti, diocesani e religiosi. La misericordia è anche per voi. Non possiamo essere buoni confessori se non siamo umili penitenti. Invito pertanto tutti i ministri ordinati a incamminarsi verso la Pasqua di questo anno giubilare della misericordia con un desiderio sincero di verità sulla propria vita. Il sacramento della confessione è una vera esperienza di libertà e di rinnovamento per chi lo vive con una pratica effettiva, umile e fiduciosa. Anche la nostra quotidiana conversione rende più bella la Chiesa che amiamo. Dobbiamo sottrarre questo sacramento da una specie di riduzione intimistica e individualistica. Anche nel modo di celebrare questo mistero di grazie che è la confessione dovremmo esprimere in modo più evidente la sua dimensione ecclesiale.

Non perdete l’occasione!

Lo dico in particolare a coloro che stentano ad apprezzare l’offerta di grazia dell’anno giubilare. Mi sembra che molti giovani vivano come una specie di imbarazzo nei confronti di questa offerta di grazia. Molti si lasciano intristire da un senso di colpa che li mortifica, li induce a perdere la stima di sé, a vivere di distrazione e trasgressione per non dover confrontarsi con una vita di cui provano vergogna. Invito gli educatori e tutti gli adulti a dare testimonianza sulla gioia che si sperimenta nell’essere perdonati, nell’umiltà di riconoscersi peccatori raggiunti dalla parola del perdono. Non perdete l’occasione, abbiate il coraggio di essere felici, come chiede papa Francesco.

Non perdete l’occasione!

Lo dico a coloro che si sentono schiacciati da peccati troppo gravi, tanto da disperare del perdono; lo dico a coloro che si vergognano troppo, tanto da non sopportare di riconoscere il peccato; lo dico a coloro che hanno troppi dubbi sulla Chiesa e ritengono troppo umiliante presentarsi a un uomo per chiedere il perdono di Dio. Invito tutti a entrare nella grazia del sacramento, nell’offerta di grazia di Dio che si serve di poveri strumenti umani, ma opera con la sua potenza divina. Il Papa ha concesso a tutti i confessori l’autorizzazione ad assolvere anche dal peccato di aborto e dalla sanzione connessa per dare un segno che non c’è peccato tanto grave che non possa essere perdonato se c’è vero pentimento. Perciò non perdete l’occasione di sperimentare la gioia indicibile di essere amati fino a essere perdonati.

Non perdete l’occasione!

La grazia di questo Giubileo della Misericordia trasfigura i gesti minimi, il bene ordinario, il servizio quotidiano in “opere di misericordia”. Persino il bicchiere d’acqua e il pezzo di pane è un gesto sufficiente per ottenere l’indulgenza. Persino la pazienza nel sopportare la malattia, persino l’umiliazione di essere in carcere è una porta che si apre sulla misericordia. Pertanto invito tutti a intraprendere questa via verso la gioia. La gioia infatti è l’esperienza commovente di essere capaci di amare!

Questo auguro di cuore a tutti all’inizio di questa Quaresima dell’anno giubilare: che tutti possano fare esperienza della gioia. Il segreto della gioia è tutto qui: l’esperienza di essere amati fino al perdono, l’esperienza di amare fino a compiere le opere di Dio.

Non perdete l’occasione!