Nella festa di San Michele Arcangelo, patrono della polizia di Stato, in mattinata il passaggio della Porta santa e la Messa con monsignor Delpini. La sera, gesto di solidarietà al Refettorio ambrosiano

di Luisa BOVE

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Giovedì mattina piazza Duomo sarà invasa dai poliziotti. Niente paura, la loro presenza è dovuta a un evento bello e straordinario al tempo stesso: alle 11 infatti celebreranno in cattedrale in Giubileo della Polizia di Stato nel giorno del loro santo Patrono. A presiedere la Messa sarà monsignor Mario Delpini, Vicario generale della Diocesi.

La giornata prevede due momenti: uno celebrativo e l’altro come gesto di solidarietà. «Noi facciamo sempre un’iniziativa particolare il giorno della festa del nostro Patrono, San Michele Arcangelo», assicura Paola Morsiani, responsabile del personale; quest’anno “sfruttando” il Giubileo straordinario della Misericordia abbiamo pensato di unire i due momenti».

«Iniziamo con la celebrazione vera e propria e il passaggio della Porta Santa in Duomo – spiega -, che abbiamo voluto celebrare nella chiesa più importante e non come avviene di solito nella Basilica di Sant’Ambrogio». Un modo per sottolineare «la centralità e la straordinarietà» dell’evento. La stessa piazza Duomo ha un alto significato simbolico per i poliziotti. «È una piazza che noi molto spesso viviamo nei servizi di ordine pubblico – dice ancora Morsiani -, ma giovedì vivremo un momento estraneo al lavoro e molto significativo».

Il Giubileo della Polizia prevede anche un gesto concreto, che più facilmente può coinvolgere anche chi tra gli agenti non è credente. «Il valore di un’opera di misericordia corporale fa parte del nostro Dna, vuol dire essere a favore delle persone più bisognose. È qualcosa che accomuna. Essere un buon cristiano non è lontano dall’essere un buon poliziotto».

È nata così l’idea di offrire un pasto alle persone che frequentano il Refettorio ambrosiano. «Il cappellano don Gianluca Bernardini ci ha messo in contatto con il Refettorio di Greco gestito dalla Caritas ambrosiana e abbiamo conosciuto il direttore Luciano Gualzetti che ha aderito alla nostra idea».

E cioè? «Di privarci del nostro pasto che ci spetta in quanto lavoratori presso le nostre mense per offrirlo al Refettorio». I loro pasti quindi verranno consumati la sera dai poveri della città. Non solo. «Il personale della nostra mensa cucinerà il pasto al Refettorio ambrosiano. Sarà presente anche il personale delle cucine, del refettorio e i volontari che aiuteranno nella distribuzione».

La sera sarà presente anche il Questore e il direttore di Caritas ambrosiana. «La nostra presenza – conclude Morsiani – non sarà pubblicizzata con un cartello o altro, considerando le categorie di persone che frequentano il Refettorio, perché si allontanerebbero per paura. A volte veniamo percepiti come il nemico, ma non lo siamo. Almeno ci proviamo…».