Continua il percorso giubilare sulla scorta delle esortazioni di papa Francesco, tra le quali c’è anche quella di compiere gesti piccoli, semplici, invisibili, che siano traccia e frutto dell’Anno Santo che «rimane un libro aperto»
di don Pino MARELLI
Delegato arcivescovile
L’Anno Santo della misericordia procede, anche per la nostra Diocesi, con il ritmo imponente e fecondo di un grande fiume: il fiume della misericordia e dell’indulgenza di Dio Padre. Entra nel cuore delle persone testimoniando che il mondo «ha bisogno di contemplare il mistero della misericordia» e che questa contemplazione «è fonte di gioia, di serenità e di pace».
Il Vangelo della Misericordia: «Un libro aperto»
Papa Francesco, celebrando la Domenica della misericordia, nell’omelia in Piazza S. Pietro ha usato una immagine dalle prospettive molto belle ed efficaci, capace di indicare la qualità del cammino che la Chiesa si propone e che il mondo ha bisogno di vedere. È l’immagine del «libro della misericordia di Dio» come «libro aperto»: «Il Vangelo è il libro della misericordia di Dio da leggere e rileggere… Non tutto però è stato scritto; il Vangelo della misericordia rimane un libro aperto, dove continuare a scrivere i segni dei discepoli di Cristo, gesti concreti di amore, che sono la testimonianza migliore della misericordia. Siamo tutti chiamati a diventare scrittori viventi del Vangelo… Lo possiamo fare mettendo in pratica le opere di misericordia corporale e spirituale, che sono lo stile di vita del cristiano. Mediante questi gesti, semplici e forti, a volte persino invisibili, possiamo visitare quanti sono nel bisogno, portando la tenerezza e la consolazione di Dio».
L’immagine del «libro aperto» richiama innanzitutto l’esigenza di non fermarsi mai nell’accogliere e nel testimoniare la misericordia, nello scrivere sempre nuove pagine capaci di arricchire la vita della Chiesa e la vita del mondo. Ma questa stessa immagine dice anche la necessità di lasciare come una traccia scritta, visibile, permanente, efficace del cammino dell’Anno Santo della misericordia.
«Gesti semplici e forti, perfino invisibili»
Il Papa chiede a ognuno di noi di coltivare gesti di misericordia che siano capaci di dare continuità a questo Anno Santo straordinario della misericordia. Parla di «gesti concreti di amore», possibili a tutti: «Gesti semplici e forti, a volte persino invisibili». È una chiara indicazione pastorale per tutti, un invito a fare in modo che i gesti di misericordia possano essere compiuti da tutti, senza distinzione. Siano autentici e profondamente radicati nel cuore così da diventare stili di vita. A volte possono sembrare gesti «invisibili», proprio perché nascosti nei sentimenti profondi e negli stili di vita, ma di grande efficacia nel tessuto delle relazioni della vita quotidiana.
La continuità del cammino dell’Anno Santo della misericordia può esprimersi in gesti di grande visibilità. Ma non esclude assolutamente il riferimento a gesti semplici e forti, a volte nascosti e invisibili: non sono preclusi a nessuno proprio perché semplici e permettono a tutti di vivere testimonianze di misericordia apparentemente umili, ma di grande valore morale e sociale.
«Educarsi al pensiero di Cristo»
I gesti di misericordia, piccoli, semplici, invisibili possono scaturire solo dal cuore, dal modo di pensare, di valutare, di decidere, di amare. Solo la ricchezza del cuore sta alla base dei piccoli gesti di autentica misericordia.
Siamo nel solco tracciato dalla Lettera pastorale del nostro Arcivescovo per questi due anni, Educarsi al pensiero di Cristo. Per la cultura attuale, non è automatico avere il pensiero di Cristo. Occorre un intenso cammino spirituale e una precisa attenzione educativa. Scrive l’Arcivescovo: «Raccomando… l’immedesimazione con le parole della misericordia contenute nel Vangelo di Luca. Vi impariamo un modo di stare di fronte a noi stessi, agli altri, al creato, a Dio».
Il pensiero di Cristo in noi rende naturali e, in un certo senso, spontanei i gesti di misericordia che sanno scrivere il Vangelo della misericordia nel nostro mondo e che sono il frutto più bello ed efficace di questo Anno Santo.
L’Anno Santo della misericordia è come un grande fiume che si allarga nella pianura del mondo e della storia: nessuna goccia è tanti piccola da essere insignificante perché ogni goccia nasconde in sé la ricchezza del cuore e la ricchezza del Vangelo.
L’Anno Santo della misericordia è come un libro che «rimane aperto»: ogni pagina, anche la più umile e apparentemente povera, nasconde la luminosità dell’amore di Dio ed è come rugiada sulla vita della chiesa e della società.
L’Anno Santo della misericordia non si ferma: ha la forza del fiume e ha il fascino del libro che regala pagine sempre nuove. Ma attende da ognuno di noi, ogni giorno, la testimonianza semplice e viva delle opere di misericordia.