Catechesi e celebrazione del Cardinale ai preti italiani arrivati a Roma. La testimonianza di don Marco Rapelli, componente della delegazione ambrosiana guidata dall'Arcivescovo

di don Marco RAPELLI

“La misericordia di Dio è come il cielo che rimane sempre fermo sopra di noi. Sotto questo tetto noi siamo al sicuro dovunque camminiamo e ci troviamo” (Lutero). Questa è la prima delle due citazioni con le quali si è conclusa la catechesi del Cardinal Ravasi tenuta ieri pomeriggio nella bellissima chiesa di Santa Maria in Vallicella a tutti i numerosissimi sacerdoti italiani convenuti a Roma per il Giubileo e che hanno avuto la preziosa opportunità di vivere un significativo momento di riflessione proseguito poi con la celebrazione eucaristica presieduta dallo stesso Ravasi. Era evidente il contrasto tra il clamore quotidiano della Città Eterna invasa da turisti e pellegrini, e l’ovattato silenzio che si respirava in chiesa. Un silenzio  nel quale a risuonare è stata solo la Parola Eterna, dapprima spiegata, e poi pregata e celebrata. Una Parola come quella dell’apostolo Paolo rivolta a Timoteo e che ognuno dei sacerdoti presenti ha sentito rivolta a sè: “Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te mediante l’imposizione delle mie mani” (2Tim 1,6). Ravasi ha spiegato che questo è un invito a tornare col cuore e la mente all’origine e al senso del proprio ministero. L’origine è un dono ricevuto dall’Alto, non un merito. Un Dono che ha incendiato il cuore di coloro che vi hanno corrisposto diventando preti, ma che nel corso degli anni, inevitabilmente, anche a causa delle tante prove e sofferenze della vita (a volte non comprese dai fedeli), rischia di affievolirsi facendo perdere il Senso del proprio essere ed agire, che deve essere quello di donare a tutti coloro che abitano sotto lo stesso Cielo, quella Misericordia di cui gli stessi Ministri sono stati riempiti. Per questo, diceva Ravasi spiegando il pregnante significato del verbo “ravvivare” usato da San Paolo, occorre “dare sempre più fuoco” a quel fuoco che all’Origine ha incendiato noi per primi, perché non si spenga e diventi cenere. Altrimenti (e questa è la seconda citazione di Ravasi pronunciata al termine della catechesi) avrebbe ragione S. Ambrogio nel dire: “Dove c’è la misericordia, là c’è Dio. Dove c’è solo rigore e sterilità ci sono forse i ministri di Dio, ma Dio non c’è” (S.Ambrogio).