Studenti, ricercatori, docenti, dirigenti e personale degli atenei con sede in Diocesi invitati in Duomo per la celebrazione presieduta dal cardinale Scola: passaggio della Porta Santa, memoria del battesimo, professione di fede, ascolto della Parola di Dio e sacramento della riconciliazione (disponibili venti nuovi confessori). Diretta tv e web

di Bortolo UBERTI
Responsabile della Pastorale universitaria - Diocesi di Milano

Un Giubileo per l’Università

Un Giubileo della Misericordia per il mondo universitario: sarà venerdì 15 aprile, in Duomo a Milano, presieduto dal cardinale Angelo Scola. Dalle 16 sarà possibile attraversare la Porta Santa in un clima di riflessione e preghiera, aiutata da testi e canti; alle 17 la celebrazione giubilare con l’intervento dell’Arcivescovo. Diretta su Chiesa Tv (canale 195) e www.chiesadimilano.it, differita su Radio Mater alle 18.30, sintesi dell’omelia su Radio Marconi alle 18.40.

A questo evento sono invitati gli studenti di tutte le Università della Diocesi, compresi i “fuori sede”, coloro che abitano nei collegi e nelle residenze universitarie, ma anche i ricercatori, i docenti, il personale tecnico e amministrativo e le autorità accademiche.

Ci piacerebbe raggiungere, in particolare, quanti normalmente non frequentano associazioni, movimenti e gruppi Giovanili ma che, attraverso essi, possono essere invitati a vivere un momento di incontro nella riflessione e nella preghiera, una sosta nella fretta della quotidianità, per ritrovare il senso di ciò che si sta facendo e la bellezza di ciò che si progetta. Crediamo che il Giubileo possa avere una forza evangelizzatrice capace di suscitare il desiderio di mettersi in ricerca.

Sarà una celebrazione sobria che racchiude in sé i tratti di ogni giubileo: il passaggio della Porta Santa, la memoria del battesimo, la professione di fede, l’ascolto della Parola di Dio e il sacramento della riconciliazione. Per offrire questo sacramento, i penitenzieri del Duomo saranno affiancati da 20 confessori scelti tra cappellani e giovani preti.

Il passaggio della Porta Santa esprime il desiderio di un cambiamento e di una vita capace di ritrovare freschezza ed entusiasmo. Questo momento sarà accompagnato dalla testimonianza di alcuni cristiani che, vicini a noi nel tempo, hanno dato la vita per il Vangelo e che, in modi diversi, sono significativi per la realtà universitaria: il teologo Bonhoeffer; la filosofa e mistica Edith Stein; i 148 studenti universitari di Garissa (Kenya) trucidati da un commando Shabaab nel Giovedì santo del 2015; Shahbaz Bhatti, politico pakistano impegnato a favore delle minoranze e dell’istruzione per tutti; Frère Christian de Cherghé, monaco promotore del dialogo con il mondo islamico.

Ma perché un Giubileo specifico per il mondo universitario? Il Giubileo costituisce una sorta di boa nella navigazione ordinaria e un punto di riferimento nel cammino spirituale e può quindi diventare una risorsa per i nostri atenei. L’Università, infatti, non costituisce solo un luogo di passaggio finalizzato al conseguimento delle competenze necessarie per accedere al mondo del lavoro e non è l’istituzione che si occupa esclusivamente di erogare queste competenze. Gli anni universitari sono decisivi per la formazione integrale della persona nella sua maturazione vocazionale e l’istituzione universitaria è un bene prezioso per tutta la società civile e la sua vivacità culturale.

Il Giubileo rappresenta un’occasione per rimettere al centro della riflessione il rapporto tra misericordia e verità e ritrovarne così le potenzialità feconde di questa complementarietà per tutta la società. La verità di questo tempo, quella sulla dignità di ogni persona e quella sul futuro promettente passa attraverso l’esperienza della misericordia. È un’occasione, inoltre, per ricordare che il tempo dello studio e della formazione è un tempo opportuno per scoprire (e aiutare a scoprire) quale sarà il posto nel mondo di un giovane, in che modo ne sarà protagonista e come, quindi, dovrà curare anche la maturazione di qualità umane e capacità relazionali.

La specificità di questo Giubileo incentrato sulla misericordia spinge poi a riscoprire il valore di un’efficace espressione di Montini, il beato Paolo VI, quando parlava di «Carità intellettuale»: lo studio, infatti, non può essere finalizzato al proprio interesse soltanto, né alla prospettiva di un guadagno migliore, ma deve servire al bene comune e, quindi, a rendere migliore la vita dell’intera società.

Infine, quest’occasione serve all’Università per mettere a fuoco la sua vocazione specifica, così come spesso papa Francesco l’ha definita: luogo di formazione e di promozione di una cultura dell’incontro e della prossimità, a partire dalle relazioni tra docenti e studenti e tra vita accademica, società civile e mondo del lavoro.