Nel Santuario Beata Vergine Addolorata di Rho, con la liturgia d’inizio Avvento, si terrà la chiusura della Porta Santa della zona varesina. Celebrerà la messa il neocardinale mons. Renato Corti
Ancora si vedono arrivare piccoli gruppi di 100-200 persone. Ma per tutto l’anno giubilare migliaia di pellegrini hanno varcato la porta santa del Santuario della Beata Vergine Addolorata di Rho. Mese per mese i padri Oblati hanno accolto singoli e scolaresche, parrocchie e decanati, associazioni e movimenti da tutta la zona pastorale IV e anche da molto lontano, da Reggio Emilia come dalla provincia di Imperia. Ora resta poco tempo: se papa Francesco chiuderà l’Anno Giubilare della Misericordia a Roma domenica 20 novembre, l’Arcivescovo Angelo Scola ha stabilito di chiudere la Porta Santa del Duomo domenica 13 novembre e che nelle sette zone pastorali sia celebrata una messa di ringraziamento, con l’implicita chiusura delle Porte Sante locali. A Rho questo avverrà sabato 12, alle 18, al Santuario, e a presiedere la celebrazione sarà il vescovo emerito di Novara monsignor Renato Corti, che vive al Collegio rhodense e che il giorno 19 riceverà a Roma la nomina a cardinale.
«C’è chi si è svegliato un po’ tardi – rivela padre Gianfranco Barbieri, responsabile dell’anno giubilare per la zona pastorale IV –. Ci sono gruppi che nei pomeriggi di ottobre hanno chiesto a qualche padre di accompagnarli nel percorso studiato per i pellegrini. Alla fine, nessuno vuole mancare all’appuntamento. Chi è venuto ha raccontato di avere vissuto momenti intensi e il passaparola ha dato frutti. Donne arrivate da sole sono tornate con i mariti, i gruppi parrocchiali hanno suscitato un effetto volano».
Padre Barbieri attribuisce un peso importante all’itinerario pensato fin dall’8 dicembre 2015. «E’ piaciuto, i parroci lo hanno apprezzato – spiega – L’intuizione di chiudere il percorso davanti al quadro dell’Addolorata è stata gradita: quello è un luogo simbolo. Il pozzo della Samaritana, la grotta, la statua di papa Giovanni aiutano ad apprezzare il cammino e l’invito a «spalancare le porte» e a fare «quello che Lui vi dirà» sono riferimenti evangelici sostenuti da luoghi chiave. Tutto esisteva già, nulla è stato costruito appositamente. Il giubileo è stato l’occasione per portare tutti vicino a Maria: salire la scala è stato come percorrere il calvario con Lei e ricevere il frutto di Cristo morto e risorto che libera dai peccati».
Altro passaggio apprezzato da tutti è la cesta con i biglietti che si possono pescare prima di uscire: ciascuno indica un’opera di misericordia da compiere «perché il giubileo non sia solo un gesto devozionale ma porti a un cambiamento di vita».
Altro segno importante per gli Oblati è l’afflusso ai confessionali: «Questi mesi non hanno paragone con nessun altro periodo, nemmeno col grande giubileo del 2000 – dice Barbieri – La gente ha sentito la spinta a riavvicinarsi. Oltre all’analisi sociologica e statistica, è da compiere un’analisi teologica: l’obiettivo, dal punto di vista religioso, è stato perfettamente centrato. Le persone avvertivano il bisogno di riconciliazione. Papa Francesco è partito dal dono della misericordia e ha messo al suo servizio il giubileo, non è partito dalla volontà di lanciare un giubileo. Abbiamo visto tanta gente accostarsi non come se fosse una pia pratica da fare o un ticket da pagare, ma con la fatica e la gioia di ritrovare la misericordia di Dio».
«Alla messa del 12 novembre – chiarisce monsignor Gian Paolo Citterio, vicario episcopale di zona – sono invitati i nove decani, i rettori o parroci delle dieci chiese penitenziali della Zona IV (i Santuari di Cerro Maggiore, Corbetta, Mesero, Rho e Saronno; le Prepositurali di San Giovanni Battista in Busto Arsizio e di San Martino in Magenta; le Parrocchiali di San Guglielmo in Castellazzo di Bollate, San Giovanni Battista in Garbagnate, Santa Teresa del Bambino Gesù in Legnano) i sacerdoti, religiosi, diaconi e consacrate. E naturalmente tutti i fedeli». Alle parrocchie è stato chiesto di «proporre la celebrazione della riconciliazione sia in vista dell’inizio dell’Avvento sia in previsione dell’ultimo passaggio attraverso la porta Santa». Il 12 novembre il Santuario sarà aperto per le confessioni. Dalle 17 sul piazzale si potranno radunare gruppi che, ogni 10 minuti, saranno accompagnati nel percorso di ingresso per la Porta Santa. Saranno disponibili posti auto nel parcheggio accessibile da via Legnano.