Dal Comitato diocesano indicazioni per le Comunità pastorali e le parrocchie in sintonia con quanto auspicato da papa Francesco per questo Anno santo

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In data 1 settembre 2015 papa Francesco ha scritto una lettera alla Chiesa per raccomandare la stima e l’accoglienza dell’Indulgenza del Giubileo. Chiede che «la celebrazione dell’Anno Santo sia per tutti i credenti un vero momento di incontro con la misericordia di Dio».

Raccomanda quindi alla Chiesa di riscoprire, nell’arco dell’Anno giubilare, la ricchezza contenuta nelle opere di misericordia corporali e spirituali. È un invito che coinvolge immediatamente tutte le nostre comunità parrocchiali.

La spiritualità delle opere di misericordia

Le opere di misericordia non sono esclusive dei credenti cristiani. Anche un non credente o un non praticante può compiere opere di misericordia che scaturiscono dalla bontà del cuore o dall’esigenza di solidarietà. Ma la comunità cristiana è cosciente che la vera ricchezza delle opere di misericordia scaturisce da un cuore in comunione con l’amore di Cristo: «Rimanete nel mio amore».

La pratica delle opere di misericordia scaturisce da un vero e profondo cammino spirituale. Chi fa esperienza della misericordia del Padre, dell’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza, cammina nella santità e cresce nella consapevolezza di essere testimone di misericordia nel mondo, mediante le opere di misericordia.

E la testimonianza delle opere di misericordia può diventare un forte invito alla conversione del cuore anche per quanti sono lontani dalla fede e dalla vita cristiana. È una “nuova evangelizzazione” per un mondo così segnato dalla violenza, dall’odio, dalla difficoltà al perdono e alla fatica dell’accoglienza.

Le opere di misericordia non sono soltanto una pratica, ma manifestano un cammino di spiritualità e di santità cristiana. Sono la condizione per accogliere la grazia del Giubileo e la testimonianza da portare nella vita di ogni giorno.

Indicazioni per le comunita’ parrocchiali

Nel Comitato diocesano per il Giubileo sono emerse alcune prime indicazioni per aiutare le nostre comunità a vivere concretamente le opere di carità nell’Anno Santo della Misericordia.

1. Occorrerà innanzitutto valorizzare e sostenere le opere di misericordia già presenti sul territorio, sia in ambito ecclesiale, sia in ambito sociale. Sono molte infatti le realtà di carità, di solidarietà, di missionarietà già presenti sul nostro territorio. Il primo passo è proprio quello di conoscerle, valorizzarle e intensificarle.

2. Sarà importante aprire gli occhi e il cuore verso le persone lontane dalla vita ecclesiale, ma molto presenti e generosamente attive nel servizio della carità e del volontariato. Persone che forse non frequentano la Chiesa, ma sono molto impegnate, per esempio, nelle mense dei poveri, nelle iniziative di solidarietà e di volontariato verso chi è nel bisogno o in difficoltà. In questo Anno Santo della misericordia occorrerà trovare il modo di dare dignità al loro “servizio”, di dire “grazie” per la loro generosità e invitarli a qualche proposta di cammino giubilare.

3. Il nostro Arcivescovo, nelle lettera pastorale Educarsi al pensiero di Cristo, indica alla famiglia, come “soggetto di evangelizzazione”, molti orientamenti concreti connessi alle opere di misericordia corporali e spirituali. Dice l’Arcivescovo: «Invito a praticare le opere di misericordia corporali e spirituali. Esse generano atteggiamenti e gesti che, vissuti con fedele regolarità, lentamente rinnovano i cuori”.